Il territorio dell’area vesuviana è caratterizzato da una ampia varietà morfologica, permettendo anche lo sfruttamento della terra per la coltivazione di prodotti tipici locali.

La tipicità ha origine in primo luogo dalla tipologia del terreno, che avendo fondamenti laviche ed essendo tipicamente drenante, conferisce al singolo prodotto un gusto unico.

Variegata è la produzione di Basilico e Prezzemolo; il Rosmarino cresce anche spontaneamente.

Diffuse sono anche le Susine del Vesuvio, Limoni, Arance, Gelso bianco e Gelso nero, Uva, Catalanesca Olive, Noci , fichi e Melanzane.

Particolare cenno và dato all’  Albicocca Vesuviana, che nel 1593 venne distinta dallo scienziato G.B.Della Porta in bericocche (di forma tonda e polpa bianca e molle, aderente al nocciolo)  e crisomele (molto colorate, con la polpa non aderente al nocciolo e più pregiate).

Tra queste due distinzioni, individuiamo:   Ceccona, Palummella, S.Castrese, Vitillo, Fracasso, Pellecchiella, Boccucia Liscia, Boccuccia Spinosa e Portici.

La Regione Campania è la regione più importante per la produzione di questo frutto e, di tutta la produzione regionale, l’ 80 % deriva dall’area vesuviana. 

Infine il “Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP” dal sapore vivace intenso e dolce acidulo, che si identifica nel “piennolo” essendo una tecnica conservativa tipicamente vesuviana, con la quale le scocche di pomodorini maturi vengono appesi su un cordame, fino a formare un grande grappolo, che viene sospeso in locali areati, consentendo di conservare il pomodorino fino alla primavera successiva.

E con il “piennolo” come non citare la “Lacryma Christi del Vesuvio DOC”, tipico vino vesuviano che ci rappresenta in tutto il mondo nel modo più egregio.